Da Armani, ad Arnault molti si stanno organizzando per tempo per dare continuità alla gestione aziendale, ma i casi Amadori, Angelini, Vitaloni (San Carlo) e le stesse saghe per l’eredità Agnelli ancora in corso ci dicono che non sempre va tutto bene.

Giorgio Armani ha annunciato il progetto per la continuità aziendale: Nel futuro di Armani anche l’ipotesi Borsa. Dettagli sullo statuto – Pambianconews notizie e aggiornamenti moda, lusso e made in Italy. E con lui anche il gruppo di Arnault, LVMH Lvmh, controllo blindato fino al 2052. Poteri illimitati per Arnault fino a 95 anni – Pambianconews notizie e aggiornamenti moda, lusso e made in Italy.
Scegliere per tempo l’assetto e la governance, con rapporti chiari tra manager e famigliari eredi delle quote è una strategia necessaria, come del resto ha fatto Del Vecchio con Luxottica, ma la storia ci insegna che non sempre va tutto liscio.
Il caso Esselunga è di nuovo assurto alle cronache con l’uscita del libro del figlio di Bernardo, Giuseppe Caprotti in cui si rivive la storia di famiglia: Le ossa dei Caprotti – Giuseppe Caprotti – Libro – Feltrinelli – Varia | IBS.
In questa intervista Giuseppe Caprotti esprime a distanza di tempo un giudizio sul padre che fa riferimento alla gelosia del padre come motivo dell’allontanamento nei confronti del figlio. https://www.lastampa.it/economia/2023/10/18/news/giuseppe_caprotti_mio_padre_era_geloso_di_me_cosi_mi_caccio_da_esselunga-13791216/. E’ un caso molto comune nelle dinastie quello di leader che “distrugge i suoi successori” (per la verità anche tra i manager) per affermare comunque di essere il migliore e insostituibile nel gestire una “storia aziendale”, a costo paradossalmentedi distruggere la stessa storia per riaffermarlo.
Con la lettura di questo bel testo di story telling aziendale e, aggiungo, italiana, nel libro di Giuseppe Caprotti (ben scritto, ma non avevo dubbi visto che si è occupato a livello accademico di storia contemporanea), tra le altre cose, emergono anche spunti interessanti da molti punti di vista: per esempio il fatto che l’introduzione del negozio on-line e delle vendite non -food volute da Giuseppe Caprotti forse avrebbero consentito a Esselunga di realizzare l’e-commerce 10 anni prima di Amazon, se Giuseppe non fosse stato allontanato dal padre.
Altri casi eclatanti ancora lo dimostrano: la storia degli scontri nella famiglia San Carlo famiglia Vitaloni https://www.ilmattino.it/economia/news/san_carlo_patatine_fatturato_eredita_faida_familiare_vitaloni_cosa_sappiamo_cosa_e_successo-7475385.html, la storia di Amadori, dopo l’esclusione dall’azienda della figlia Francesca https://www.ilmattino.it/economia/news/amadori_sorelle_fratelli_guerra_famiglia_controllo_societa-7075377.html, quella di Angelini che ha in comune con i Vitaloni la sopravvenuta inabilità del padre, : https://notizie.virgilio.it/francesco-angelini-e-incapace-di-intendere-e-volere-amministratore-di-sostegno-per-il-re-della-tachipirina-1544033 sono tutti spaccati di casi di specie.
Ma ancor prima gli Agnelli con una contesa ereditaria che continua dopo anni https://www.veritaeaffari.it/finanza/margherita-contro-i-figli-la-saga-infinita-delleredita-agnelli-19-maggio-2023/.
Senza arrivare alla storia della tragica della successione in Gucci https://www.divinamilano.it/il-caso-gucci/ è dunque un aspetto molto importante gestire i passaggi generazionali e le scelte di fondo prima che si manifestino litigi tra i soci.
Un patto familiare è sicuramente il giusto strumento giuridico con l’apporto di consulenti esperti, ma c’è qualcosa che non deve mai mancare e cioè la capacità di un fondatore di creare la successione costruendo in azienda una leadership e una coesione che gli sopravviva basata anche sulla cultura manageriale e sul vantaggio competitivo.
Ed è qui che attraverso strumenti anche di formazione e gestione condivisi costruiti da consulenti aziendalisti di organizzazione e di impresa si realizzano gli obiettivi di far sopravvivere il vero valore dell’azienda: la sua identità condivisa. Un po’ come ha fatto Oscar Farinetti con i figli affiancando loro un manager esperto e di spicco a giudizio indiscusso di tutti come Andrea Guerra.
Se è vero dunque che gl iimprenditori veri come i talenti nascono così, un po’ come i funghi migliori, laddove c’è, sì, un terreno fertile, ma come e quando non lo si può prevedere, è pur vero che i continuatori di una storia di eccellenza si possono e si devono coltivare e far crescere nel tempo molto prima del tramonto dei fondatori.
ITALIANS, Lettera, Le ossa dei Caprotti – giuseppecaprotti.it