Alessandro Manzoni? Questo mercato editoriale l’avrebbe ucciso.

http://italians.corriere.it/2014/06/25/alessandro-manzoni-questo-mercato-editoriale-lavrebbe-ucciso/

Il mercato editoriale va a picco ed è un settore che conosco, leggendo molto e frequentando alcuni librai indipendenti.

Ultimamente si è visto di tutto da parte delle case editrici: libri di noti scrittori americani da prenotare in anteprima che costano di più dell’edizione poi distribuita nel giro di un mese.

Poi la riduzione drastica del numero di titoli nei cataloghi accompagnata dalla scomparsa degli agenti non legati alle due o tre solite note case editrici, le quali pubblicano quasi sempre i titoli esteri tradotti in italiano e sempre meno talenti italiani.

Gli editor non imbroccano più un titolo che uno: alla seconda fregatura il lettore anche più illuso si fa un pelino più furbo. A parte libri tradotti si pubblicano cose inguardabili, ma soprattutto invendibili e infatti non vendono! Qualcuno si fa persino finanziare dalla “nota casa di moda” per un libro che pubblicherà a tematica “il mondo delle griffe”. A quando il libro giallo ambientato nel mondo delle minuterie metalliche finanziato dalla nota catena di ferramenta “il paradiso della brugola”?

Anche se si parlasse di un prodotto e non dell’oggetto più bello del mondo, il libro, il consulente che è in me direbbe che anche un bambino capisce che se io stesso svaluto il valore di ciò che creo, produco e vendo non posso pretendere che altri ve ne trovino alcuno.

Sul Corriere a novembre 2013 è uscito un bellissimo pezzo di Paolo Di Stefano dal titolo “se la qualità dei libri è garanzia economica”, in cui si invitano le case editrici ad aver coraggio e pubblicare cose ambiziose prendendosi dei rischi, cercando il talento invece di pubblicare cose “brutte” che si vendono a breve. Se va avanti così i libri finiranno tutti on-line da scaricare gratis e solo quelli più cliccati dai lettori verranno poi stampati. Ma allora a cosa serviranno gli editori? Ci basteranno gli stampatori!

Anche Dacia Maraini ha scritto un pezzo sul Corriere recentemente parlando di molti noti scrittori che si sentono dire dagli editori – che scartano i loro titoli – che dovrebbero scrivere più semplice (!?) usando il gergo moderno, lo slang adeguato – per parafrasare Luttazzi – per venire incontro alla ridotta capacità mentale del lettore così come l’editore la immagina.

Insomma Manzoni oggi dovrebbe scrivere “la sfigata rispose”.

Ultima parafrasi tratta dal film “in & out”? Per fortuna che è morto Alessandro Manzoni, questo mercato editoriale l’avrebbe ucciso.

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