Con la sentenza che dichiara illegittimo il blocco dei contratti pubblici, questa volta la Corte costituzionale si accorge che i vincoli di bilancio rendono in pratica inopportuno ciò che è teoricamente giusto. Se Governo, Parlamento e Consulta negli ultimi 30 anni si fossero attenuti allo stesso principio, non avremmo un debito pubblico di circa 2.200 miliardi, che rende sempre meno sostenibili proprio gli aumenti di cui si discute.
Come sanno gli studenti del primo anno di Economia, il debito pubblico non è altro che una imposta differita che prima o poi va pagata. Il poi è adesso, a meno di ripensare completamente il welfare europeo e ragionare sull’opportunità davvero di liberare risorse private per la crescita con una pressione fiscale più bassa.