Nel dibattito con gli altri candidati alle primarie del PD, Matteo Renzi fa bene a parlare di dismissioni di immobili più che di quote di società pubbliche.
Citando uno studio dell’Università Bocconi, e altri, il 25 novembre su Corriere Economia si parla di un patrimonio pubblico di 615 miliardi di cui 380 immobili di enti locali e 60 miliardi di enti di Stato. http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/25/Privatizzazioni_ricca_cassaforte_del_governo_ce_0_20131125_4dd2c6be-559d-11e3-a307-71a992df3b4e.shtml
Dopo i rinvii di Mario Monti ora quelli di Saccomanni: è tanto chiedere al Premier Letta perché non si abbatta subito il debito con una corposa dismissione di immobili?
Dismettendo 100 miliardi si abbatterebbe il debito del 5 per cento e solo con il risparmio di interessi, tra debito e spread minori, si potrebbe ricavare molto di più dei “12 miliardi in tre anni” di qualche quota delle partecipate pubbliche.