Il taglio fiscale va fatto adesso, non “quando e se c’è spazio di bilancio”

Avanti così, Renzi cadrà per una nuova crisi economica

L’ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli ha già fatto notare qualche giorno fa come l’Italia sia l’unico paese a non essere tornato ai livelli di PIL pre-crisi. E questo nonostante la politica espansiva della BCE di Draghi. Incalzato da Vespa, il ministro dell’Economia conferma che la ricetta di tagliare la pressione fiscale al 40% del PIL è quella giusta per garantire la crescita, confermato in ciò dal fatto che l’aumento del PIL è dovuto ora all’aumento dei consumi e non dell’export, che invece ora è fermo poiché a livello mondiale l’economia frena. Padoan però aggiunge che il taglio delle tasse dipende dalla crescita stessa, invertendo la causa e l’effetto: è il taglio fiscale a generare crescita, non la crescita a consentire un taglio alle tasse. Io non credo che a far cadere Renzi saranno i ballottaggi e neppure il referendum. Sarà invece una nuova crisi economica, non importa se causata dalla Brexit o dal rallentamento dell’economia mondiale, e ormai non c’è altro da fare che tagliare la spesa pubblica in modo deciso e con essa le imposte sui redditi e sulle imprese: il tempo per Renzi è finito, e farlo nel 2018 non produrrà effetti sui consumi ma consegnerà l’Italia e il suo governo ai suoi avversari.

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