In questa recensione, la cliente si slancia in elogi e poi dà alla struttura alberghiera, tre pallini su cinque, una sufficienza: con il rischio di allontanare altri clienti stranieri, ma anche italiani, visto che soglia di attenzione alla lettura è dimostrata essere molto bassa.
Questa recensione di Trip Advisor ci dice molto sul fatto che le percezioni umane sono tutt’altro che razionali. Non esiste una realtà unica, non esiste una vera scala semantica condivisa e misurabile quando si parla degli esseri umani, checché ne dica Odifreddi, quando sostiene che tutto ciò che esiste debba essere misurabile o razionalizzabile.
Perciò, il valore, che è ciò che siamo disposti a perdere per vivere l’esperienza di un prodotto o di un servizio, è qualcosa di solo parzialmente sondabile e paragonabile con il prezzo che siamo disposti a pagare, e il metro di giudizio, l’unità di misura della felicità, è qualcosa di veramente insondabile.
E la cosa interessante è che per quella cliente e molti altri è così. Ed è qui che le aziende vere, gli imprenditori veri, riescono a trovare le nuove nicchie. Nuovi gruppi di consumatori e clienti che non ragionano con il metro degli altri.