La scomparsa di Sergio Marchionne ha fatto inevitabilmente emergere tanti aneddoti, tanti episodi, tanti retroscena che hanno sopreso forse chi non lo conosceva, non aveva studiato a fondo la sua azione o non ci ha lavorato. E sicuramente tutti quelli che non conoscono a fondo un vero imprenditore a tutto tondo.
Marchionne è stato un manager che ha soprattutto detto e fatto quel che altri trovavano scomodo dire e fare, con una visione strategica molto nitida. Dire “verità scomode” è sempre stato, ed è oggi più che mai, scegliere la solitudine, in un mondo che ama le “conforting lies”.
Ha ridisegnato l’identità stessa dell’azienda per cui lavorava, una cultura aziendale molto radicata nella tradizione e nel rigore, che però aveva forse perso il contatto con un mondo stravolto dal cambiamento.
Mio padre ha lavorato in FIAT per 32 anni a meno due anni dalla pensione ed è mancato nel giro di qualche settimana, e quando andai a Torino a riconsegnare i documenti aziendali che lui stesso mi aveva affidato prima di una difficile operazione, era proprio nel periodo più buio in cui Marchionne aveva iniziato a lavorare.
Papà aveva già previsto tutto per il caso più infausto, e indicato anche il successore come responsabile di quella Business Unit di Fiat che dirigeva, formato, e da tempo avviato verso l’avvicendamento.
Sono sicuro che Marchionne abbia già da tempo fatto lo stesso: il tempo ci darà la risposta, ma tutto ci dice che l’azienda ha una sua identità e un management motivato e ben selezionato trasmettendo ad essi la qualità più di eccellenza: la curiosità.
Quando si arriva a livelli altissimi di Dirigenza e di responsabilità si rischia di dimenticare il contatto con la realtà: l’episodio più curioso è il fatto di aver contestato i revisori di bilancio, lui laureato in filosofia, principi contabili alla mano, battagliando con i revisori esterni, su molte poste contabili, conscio del fatto che da quegli indici e valori dipendeva poi il costo della provvista e lo stesso futuro della Fiat allora indebitata.
La curiosità di capire come si formavano i valori in migliaia di codici di contabilità, è il segno più evidente del valore del leader: l’esperienza e il contatto con la realtà è stata la chiave di volta. Marchionne si è domandato: ma non saranno mica i Partner della società di revisione contabile a lavorare migliaia di valori. E chi mi dice che sono tutti corretti?