Negozi: la strategia non è un APP

Negozio 2

I negozi che chiudono per la concorrenza di Amazon,che chiudono per quella di catene straniere con economie scalabili, franchising con costi a pacchetto, che falliscono per il calo di consumi e che non raggiungono i nuovi clienti, quelli più giovani.

La concorrenza spietata è sui costi, sui volumi e sulla tecnologia. Possono il dettaglio tradizionale o le piccole catene o i negozi indipendenti sopravvivere?

Sì, queste forme possono sopravvivere a condizione di avere una strategia.

La strategia è, per esempio, dare ai nostri clienti un fornitore unico (noi) un servizio unico (il nostro), un servizio di qualità ai nostri clienti (perché li conosciamo tutti uno a uno), con un prezzo accettato per il valore attribuito al nostro prodotto/servizio (perché conosciamo il modo con il quale il cliente dà valore alle cose e dobbiamo trovare i clienti che vogliono la vendita assistita, che amano l’esperienza di acquisto, che visitano i negozi come si visita un museo, che vogliono il contatto umano), che è, e deve essere, diverso da quello di massa, dall’ecommerce, dalle catene e dall’algoritmo di Amazon.

Perché non potremo mai vincere la guerra con le stesse armi di Amazon.

Gli esempi di successo sono molti, ma dietro a un negozio o a una attività commerciale c’è una famiglia con la sua storia, c’è una persona unica di cui parlare, magari nel negozio lavorano commesse i cui figli vanno a scuola con i figli dei clienti, c’è un imprenditore conosciuto e apprezzato radicato sul e nel territorio, c’è una storia da raccontare, c’è una finestra aperta in quel “piccolo mondo” che sono i mille campanili dell’Italia, e il negozio può offrire un prodotto artigianale, 100% made in Italy, a chilometro zero, biologico o comunque a impatto ambientale limitato.

E’ tutta qui la strategia aziendale di successo di una attività commerciale? No, ovviamente non è tutta qui. Questi sono solo piccoli esempi: il dettaglio tradizionale è tradizionale soprattutto per mentalità, approccio e formazione del gerente. Per sopravvivere bisogna fare il salto di qualità soprattutto nel modo di fare commercio.

E’ il come non il cosa o il se, a essere in discussione.

La strategia è qualcosa di molto leggero, impalpabile, un soft touch spesso sfuggente senza la necessaria esperienza, e, al contempo qualcosa di molto ramificato e radicato, complesso e difficile da adeguare e da adattare, impegnativo da gestire, qualcosa che richiede molto studio, approfondimento, ricerca, lavoro costante e per molti mesi, e un nuovo modo di concepire il negozio, la vendita: non è un APP.

La strategia vincente non è un algoritmo, non è un APP: per battere l’intelligenza artificiale ne occorre una naturale di qualità.

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