E in futuro la stessa edizione sul digitale sarà diversa lettore per lettore

Oggi curiosamente su Il Corriere della Sera appare una notizia relativa a un furto di un orologio avvenuto al Quirinale e del ritrovamento dello stesso ad opera del nucleo speciale dei Carabinieri dedicato ai furti di opere d’arte.
Peraltro la curiosità è che nessuno si era accorto del furto: un negoziante, avendo ricevuto la proposta, ha contattato i militi stessi, i quali, analizzando l’oggetto sui cataloghi hanno scoperto essere parte della collezione nel Palazzo della Presidenza della Repubblica, e quindi il controllo successivo ha confermato la sottrazione.
Per noi è interessante vedere anche sotto la foto e la notizia: un inserzionista, casa d’aste di orologi, ha posizionato la sua pubblicità, ragionando sul fatto che tra i lettori interessati al fatto ci fossero ovviamente collezionisti di orologi d’epoca.
Come ha fatto, però, a sapere prima che la notizia sarebbe apparsa? Ovviamente ciò significa che la concessionaria di pubblicità ha proposto il posizionamento e, anzi, probabilmente la notizia è stata scelta attraverso i dati dei potenziali “click” proponendo l’analisi al potenziale inserzionista, evidentemente già coinvolto e già cliente storico.
In questo modo invece di essere “inbound” il lavoro dell’editore multimediale (carta, on-line, social) diventa outbound proponendo investimenti alla comunicazione dei potenziali clienti e non si limita ad attendere che bussino alla porta.
Possiamo perciò dire che la carta, l’analogico tradizionale, l’edizione fisica del giornale è diventata anch’essa un po’ digitale.
Naturalmente nell’edizione on-line letta dagli abbonati digitali, quindi, non solo gli inserzionisti sono diversi – a seconda che legga io sul tablet o telefono il giornale nell’edizione digitale o un altro lettore cui appariranno altri messaggi pubblicitari – ma anche gli stessi articoli dell’informazione sul digitale.
Quindi il giornale, lo stesso giornale, lo stesso giorno sarà sempre meno uguale a se stesso: le notizie saranno spesso personalizzate al lettore.
Non dovrebbe essere così anche per i nostri prodotti e servizi per i clienti?