In una sala riunioni a Reggio Emilia mi ritrovo il manufatto di alcune signore che nel tempo libero dimostrano se ce ne fosse bisogno il genio creativo italiano.
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ODIFREDDI, CRAVATTE E STUPIDITÀ
http://italians.corriere.it/2016/12/17/odifreddi-cravatte-e-stupidita/
Caro Beppe, nel suo ultimo “Dizionario della stupidità”, nel solco dell’atteggiamento italiano ben descritto da Guicciardini (il “particulare”, cioè curarsi solo del proprio orticello), Piergiorgio Odifreddi include l’indossare una cravatta tra le stupidità che commette il genere umano; e lo fa perché non trova l’algoritmo o la logica che porta ad indossarla, così come non trova rappresentazione cartesiana o booleana per cosette da niente come la fede, l’amore, l’amicizia o l’arte. In pratica ciò che ci rende esseri umani. Tutto questo con buona pace di un sistema moda italiano da 60 miliardi di produzione, saldo della bilancia a + 9 miliardi di cui 400 milioni proprio in cravatte; l’onda attuale apparentemente è quella dei “vaffa”, e il matematico pensa così di vendere più libri. Io, pensando ai molti lavoratori, ma soprattutto agli artisti notissimi dell’arte serica italiana dell’accessorio stupido (da Renzo Tramaglino “filatore di seta” in qua), oggi invio la foto del mio ultimo acquisto di cui vado molto fiero e chioso: ma ve li immaginate i Blues Brothers senza cravatta?
In un Paese in cui la Crusca dice che il congiuntivo è un dettaglio le persone riflettono con gli specchi!!
http://italians.corriere.it/2016/12/12/i-temi-che-il-presidente-ha-invitato-a-riflettere/
“I temi che il Presidente ha invitato a riflettere”
Caro Beppe, mi unisco al grido di dolore sul deterioramento progressivo dell’italiano da parte dei giornalisti, quando non bastasse la cattiva preparazione sui temi di cui si occupano. Proprio l’altro giorno al GR1 mentre guidavo mi è capitato di sentire questa perla: “Questi sono i temi che il Presidente della Repubblica durante l’incontro con i rappresentanti delle istituzioni ha invitato a riflettere”. Ero preso dalle nebbie delle provincia di Reggio Emilia nel tentativo di raggiungere l’autostrada, e sono scoppiato a ridere immaginandomi i rappresentanti delle istituzioni che, dotati di specchi, cercavano di riflettere i temi suddetti illuminanti! Bisogna prenderla così, sul ridere, parafrasando la battuta del film “In & Out” e sentenziando: “Poveri Dante, Petrarca, Boccaccio e Manzoni. Meno male che sono morti: questi giornalisti li avrebbero uccisi!”.