Se il dipendente se ne frega delle regole, c’è un problema.

Cartello differenziata

Come funziona la comunicazione aziendale? E nelle PMI, piccole e medie imprese, c’è qualcosa di specifico e diverso dalle grandi organizzazioni?

Quali sono i canali, i contenuti, il linguaggio giusto?

In questo caso era stata fatta una formazione precisa sulla suddivisione della differenziata. Era stato coinvolto il dipendente, affiancato, formato, motivato sull’importanza per l’ambiente, ed era stato fatto notare che comunque un controllo c’è, fatto da ispettori, con una sanzione amministrativa che, in ultima analisi, avrebbe rilevato la non osservanza del regolamento aziendale da parte del collaboratore.

Il dipendente non ha comunque rispettato le direttive aziendali e soprattutto non ha avuto alcun riguardo per l’ambiente.

In questo caso la Direzione aziendale ha deciso di applicare una politica di ulteriore sensibilizzazione e di non applicare sanzioni o richiami formali.

Ma cosa fare se il dipendente continua di proposito a violare le regole? Ignorare non è la risposta giusta: è un segnale importante quello che il collaboratore ci sta mandando.

Ignorare è peggiorare il clima aziendale, far percepire che non c’è coinvolgimento della Direzione, trasmettere il messaggio che le regole possono non essere rispettate da qualcuno mentre magari gli altri le stanno rispettando e potrebbero ritenere ingiusta la disparità di trattamento.

Come gestire situazioni organizzative di questo genere? Lo sviluppo organizzativo è uno dei fattori più importanti nelle piccole  e medie imprese (ma spesso anche nelle grandi realtà), poiché a crescere e affermarsi sul mercato deve essere la qualità dell’organizzazione, non solo i fatturati.

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Negozi: la strategia non è un APP

Negozio 2

I negozi che chiudono per la concorrenza di Amazon,che chiudono per quella di catene straniere con economie scalabili, franchising con costi a pacchetto, che falliscono per il calo di consumi e che non raggiungono i nuovi clienti, quelli più giovani.

La concorrenza spietata è sui costi, sui volumi e sulla tecnologia. Possono il dettaglio tradizionale o le piccole catene o i negozi indipendenti sopravvivere?

Sì, queste forme possono sopravvivere a condizione di avere una strategia.

La strategia è, per esempio, dare ai nostri clienti un fornitore unico (noi) un servizio unico (il nostro), un servizio di qualità ai nostri clienti (perché li conosciamo tutti uno a uno), con un prezzo accettato per il valore attribuito al nostro prodotto/servizio (perché conosciamo il modo con il quale il cliente dà valore alle cose e dobbiamo trovare i clienti che vogliono la vendita assistita, che amano l’esperienza di acquisto, che visitano i negozi come si visita un museo, che vogliono il contatto umano), che è, e deve essere, diverso da quello di massa, dall’ecommerce, dalle catene e dall’algoritmo di Amazon.

Perché non potremo mai vincere la guerra con le stesse armi di Amazon.

Gli esempi di successo sono molti, ma dietro a un negozio o a una attività commerciale c’è una famiglia con la sua storia, c’è una persona unica di cui parlare, magari nel negozio lavorano commesse i cui figli vanno a scuola con i figli dei clienti, c’è un imprenditore conosciuto e apprezzato radicato sul e nel territorio, c’è una storia da raccontare, c’è una finestra aperta in quel “piccolo mondo” che sono i mille campanili dell’Italia, e il negozio può offrire un prodotto artigianale, 100% made in Italy, a chilometro zero, biologico o comunque a impatto ambientale limitato.

E’ tutta qui la strategia aziendale di successo di una attività commerciale? No, ovviamente non è tutta qui. Questi sono solo piccoli esempi: il dettaglio tradizionale è tradizionale soprattutto per mentalità, approccio e formazione del gerente. Per sopravvivere bisogna fare il salto di qualità soprattutto nel modo di fare commercio.

E’ il come non il cosa o il se, a essere in discussione.

La strategia è qualcosa di molto leggero, impalpabile, un soft touch spesso sfuggente senza la necessaria esperienza, e, al contempo qualcosa di molto ramificato e radicato, complesso e difficile da adeguare e da adattare, impegnativo da gestire, qualcosa che richiede molto studio, approfondimento, ricerca, lavoro costante e per molti mesi, e un nuovo modo di concepire il negozio, la vendita: non è un APP.

La strategia vincente non è un algoritmo, non è un APP: per battere l’intelligenza artificiale ne occorre una naturale di qualità.