Nel 2002 Beppe Severgnini riprendeva una mia lettera a Italians in un articolo apparso sul cartaceo e sull’on line.
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/corriere-genitori-sempre-giovani-e-figli-che-non-crescono.flc
L’articolo, e modestamente la mia lettera, anticipavano il fenomeno dei “bamboccioni”.
Sono passati undici anni: qual è il bilancio di questi anni dopo due crisi una nuova moneta in crisi e una nuova generazione di 18 enni?
Forse possiamo dire: “quel che non poté l’articolo, poté la crisi mondiale del 2008-2013”.
I nuovi 18 enni sono pronti per andare “senza i genitori” nel mondo, non so se per scappare dall’Italia o per conquistare il mondo.
Ma almeno una cosa positiva in questa crisi sistemica interminabile e sfiancante l’abbiamo trovata.
Monthly Archives: July 2013
500 miliardi di tasse arretrate: ma non è vero
Come fare disinformazione. Anzi: terrorismo politico.
http://italians.corriere.it/2013/07/14/500-miliardi-di-tasse-arretrate-non-e-cosi/
Ecco come fare disinformazione, visti i tempi che corrono: terrorismo giornalistico. Appare su tutte le home page e in prima pagina dei giornali che “lo Stato deve incassare oltre 500 miliardi di tasse arretrate”. Ok, ma poi arrivano gli approfondimenti e i chiarimenti. In sintesi: una parte di questi crediti non “incassati” sono società di comodo messe in piedi per frodare il fisco. Metterli nel calcolo è come dire “se mia nonna avesse le rotelle…”. Poi ci sono le società fallite: ovviamente se sono fallite è perché non possono pagare i creditori privilegiati, iva contributi e imposte sul reddito in primis. E chissà quante si sarebbero salvate, posti di lavoro compresi, se non avessimo la pressione fiscale su impresa e lavoratori più alta del mondo. Poi c’è il contenzioso: ieri il presidente di un importante commissione tributaria ha ammesso candidamente che “nel 50% dei casi, pari al 60% delle somme la commissione dà ragione al contribuente, nel restante molte delle somme vengono ridotte, fermo restando che i calcoli di multe, ammende, interessi di mora sono spesso sbagliati”. Poi ci sono le cartelle pazze: e sono molte. Gli unici che restano sono gli importi iscritti al ruolo che i contribuenti hanno richiesto di poter pagare in modo dilazionato. Ovviamente ci saranno sempre quelli, ma sono una piccola parte, sicuramente inferiore alle somme arretrate che lo Stato deve ai contribuenti e fornitori. Se il “Corriere” e altri giornali vogliono informazioni, sono a disposizione gratuitamente insieme al mio commercialista, che solo nell’ultimo caso è andato tre volte a chiedere chiarimenti perdendo tre mezze giornate per una cartella ICI del 2008, non dovuta. Anzi è emerso un credito che incasserò… forse tra cinque anni!!
La pronuncia esatta del nuovo sponsor dell’Inter…
…. non vorrei dover sopportare per un anno di sentire “doic”!!!
Chi è uscito dall’Europa: noi continentali o gli inglesi?
Quando gli europeisti di facciata si dimostrano inadempienti più degli euroscettici.
Sono di ritorno dall’Inghilterra, e qui l’aria che tira è che il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea. Ma se sarà così, la realtà è che sarà stato l’ultimo a farlo. Il mio amico Rhodri, gallese, avvocato, per diversi anni è stato funzionario dell’Unione Europea e per anni, quando ero in visita a Bruxelles, mi ha canzonato sul volume, anche visivo, delle pratiche di infrazione contro l’Italia. Non bastava una scrivania a contenerle tutte: il Regno Unito ne aveva un paio. In un cassetto. Oggi c’è un signore, Moretti, che presiede una associazione delle ferrovie pubbliche europee che si oppone alla separazione della rete da quella dei vettori. E dietro a lui di sicuro si metteranno i suoi colleghi francesi, belgi e tedeschi. I quali tedeschi, nel 2006 impedirono la liberalizzazione delle poste mettendo fuori mercato i concorrenti dell’operatore pubblico con una legge, e in cambio i francesi aiutarono l’auto di Stato. Prima ancora i belgi impedirono la scalata di una banca da parte dei privati italiani. Gli inglesi invece hanno aperto i loro mercati al mercato unico, ma se un operatore inglese volesse essere concorrente di Poste Italiane dovrebbe aspettare ancora anni, come forse dovremo aspettare noi per avere i nuovi francobolli da 70 centesimi, dopo che il monopolista postale unico ha aumentato la tariffa senza avere prima stampato i bollati. L’elenco dei settori pubblici protetti, delle infrazioni, degli aiuti mascherati, dei mercati distorti iperfiscalizzati, con tariffe tra l’altro che aumentano a tasso doppio dell’inflazione, è lunghissimo da noi Paesi “europeisti”. Allora domando: chi è uscito dall’Europa: noi continentali o gli inglesi?
Ripresa: si prega di non annunciare
Un appello a tutti: Si prega di non annunciare, anche quest’anno la ripresa “per l’anno prossimo”!!
Sicuro di raggiungere consenso unanime dei lettori, muovo un appello al governo, al governatore di Bankitalia e alla Commissione Europea, per (non) tacer del Fondo monetario e degli economisti tutti. Siamo a metà anno e inizia di nuovo una musica già sentita negli anni scorsi sulla ripresa che arriverà l’anno prossimo, poi immancabilmente smentita. Possiamo, per il 2013, sperare che nessuno dica: «la ripresa ci sarà nel 2014»? ] Sicuro di raggiungere consenso unanime dei lettori, muovo un appello al governo, al governatore di Bankitalia e alla Commissione Europea, per (non) tacer del Fondo monetario e degli economisti tutti. Siamo a metà anno e inizia di nuovo una musica già sentita negli anni scorsi sulla ripresa che arriverà l’anno prossimo, poi immancabilmente smentita. Possiamo, per il 2013, sperare che nessuno dica: «la ripresa ci sarà nel 2014»?
Link
Perché gli italiani erano tutti Europeisti e per l’Euro e ora non più?