Scrivo Build Back Better e leggi Barack is back

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La comunicazione è da sempre improntata sul messeggio subliminale.

Anche la comunicazione politica non è da meno e spesso è pioniera della comunicazione dei settori privati e costituisce un buon test, quando non proprio la base dei dati per altre azioni di comunicazione sul mercato: ieri, nella presentazione della piattaforma economica di Biden in diretta, il titolo di questo piano, Build Back Better era leggibile molto chiaramente dietro al candidato Presidente democratico.

Il gioco sonoro delle parole unito alla grafica e ai colori, la presenza di molte B della CK del Back, del tutto simili a quelli delle campagne di Barack Obama, sono stati studiati apposta per spronare la stessa maggioranza trasversale che ha eletto due volte l’ex Presidente.

Scrivo Build Back Better e leggi Barack is back.

Nella comunicazione di prodotto e istituzionale di un’azienda, spesso sono più importanti, o altrettanto importanti rispetto all’identità del prodotto, aspetti ritenuti secondari, complementari, di contorno.

E lo sono non tanto dal punto di vista di chi comunica, ma, piuttosto, dalla prospettiva del destinatario della comunicazione: un errore è affidarsi unicamente ai creativi che, non conoscendo il cliente tipo dell’azienda, la catena del valore e altri aspetti, propongono una cornice eccessivamente curata, una immagine (mi si passi il termine) “leccata” vissuta come “artificiosa” nell’era dei social e dello spam del farlocco, del phishing e dell’hackering sociale.

Lo dimostra la vittoria stessa di Trump nel 2016: e non è affatto scontato che il candidato repubblicano sia sconfitto a novembre.

Ho lavorato per 30 anni spalla a spalla con agenzie di comunicazione e marketing dei clienti e la frase che mi sono sempre sentito dire da loro è: “Vorrei che certi miei clienti avessero in azienda uno come Lei come consulente”.  E’ evidente che il cliente abbia ritenuto loro unici responsabili dei risultati deludenti delle azioni di marketing, o peggio ancora dell’efficacia del sito e-commerce cosa ovviamente sbagliata.

Come sempre il marketing è fatto di coerenze, per noi studiosi e professionisti aziendalisti: bisogna che tutto sia messo insieme, che si tenga insieme, internamente ed esternamente all’azienda, in modo vincente e convincente. La qualità è esattamente ciò che fa identificare il cliente obiettivo nel prodotto/servizio e nell’azienda: non il meglio in assoluto, non la migliore comunicazione, la migliore immagine, le migliori caratteristiche prestazionali, estetiche o tecniche del prodotto.

Come sempre, direbbero i filosofi, la forma è parte della sostanza, quando non è essa stessa più sostanza del contenuto.

Gli ambulanti erano già smart working quando il computer non c’era ancora

Ambulanti

FOTO Un tuffo nel passato nell’era dell’e-commerce

Da qualche settimana ho ripreso a girare l’Italia per il mio lavoro, quello del consulente uncoachable, come mi chiama una coach mia collega, e oggi il mio cliente è a Correggio, in provincia di Reggio Emilia.

Passeggiando questa mattina per il mercato in strada, mi sono soffermato ad ammirare queste bancarelle enormi, altissime, con i vestiti appesi, negozi aperti con le ruote sotto, con ceste sulle quali si avventano e nelle quali rovistano le clienti, con i nomi di marca dei prodotti French sounding come usava un paio di decenni fa: les folies d’Evelyn, la boutique di Monique, e via dicendo.

Un tuffo nel passato nell’era dell’e-commerce: gli ambulanti che fanno i mercati, che girano l’Italia e che molto sanno dello stato d’animo della massa, dell’Italia profonda forse anche più della Casaleggio & Associati, perché ti guardano egli occhi e subito capiscono chi sei e cosa vuoi.

Zingari che non si chiuderebbero mai tra quattro mura, dietro a una scrivania, con un cartellino da timbrare: gente che è sempre stata smart working anche senza computer, insomma.

Il consulente zingaro riparte venerdì sera per Fucecchio e passeggiando verso la trattoria toscana con un conoscente di lì, guarderò, col naso all’insù la parte alta del borgo e penserò a Montanelli e alla sua famiglia che fece di tutto per farlo nascere “insuese” e non “ingiuese”.

Poi proseguirò per Roma e settimana prossima a Torino: guai a fermarsi, l’INPS ha detto che a gennaio il numero di pensionati ha superato quello di chi versa contributi, c’è da rimboccarsi le maniche e recuperare il tempo perso.