Fitto e i Conservatori Riformisti, ossimori in libertà

http://italians.corriere.it/2015/08/30/fitto-e-i-conservatori-riformisti-ossimori-in-liberta/

Caro Beppe, Raffaele Fitto ha lanciato il suo nuovo partito: i Conservatori Riformisti. Per rispondergli con un altro ossimoro, Fassina, Landini, Civati e Vendola potrebbero dissotterrare il “partito di lotta e di governo” di bertinottiana memoria. E i DL-Margherita, se li ricorda? Democrazia E’ Libertà! Dimenticando che nella Repubblica Democratica Tedesca, per esempio, “le vite degli altri” non erano né libere né democratiche.

I nomi dei partiti sono come le partecipazioni di nozze: quanto di più prevedibile e retorico esista sulla faccia della terra. E se si cerca d’essere originali è peggio. Certo, potremmo chiedere ai Liberali di essere liberi, ai Riformatori di riformare, ai Democratici di rispettare sempre la democrazia. Ma ci riderebbero in faccia. Più di quanto già facciano, intendo.
Beppe Severgnini

Renzi e il taglio fiscale: una proposta per semplificare

http://italians.corriere.it/2015/08/21/renzi-e-il-taglio-fiscale-una-proposta-per-semplificare/

Matteo Renzi ha annunciato un taglio fiscale negli anni 2016-2018 (quelli per arrivare alla fine della legislatura) pari al 2-3% del PIL, 50 miliardi, e di riportare la pressione fiscale al 40-41%, al valore del 2000. Questa volta però – finalmente!!! – ci sarà anche il corrispettivo taglio della spesa pubblica per finanziare l’operazione, il che è opportuno vista la crescita della spesa stessa dell’8% in tre anni, il che ha effetto recessivo e non espansivo visto la pressione fiscale. In questo modo il Premier confida di irrobustire la debole crescita attuale e soprattutto di far calare finalmente la disoccupazione. Personalmente, ritengo che andrebbe tutto fatto in un anno e non tre, poiché le condizioni favorevoli di petrolio basso, tassi bassi, Euro competitivo e liquidità della BCE potrebbero svanire in breve bruciando gli effetti. I governi inglesi insegnano: la politica economica si fa nei primi due anni e poi si raccolgono i risultati. Ma se si vuole che l’economia riprenda decisamente è necessario, oltre che un taglio al peso fiscale, operare una decisa semplificazione. Sulla scorta di quanto è successo nel 2015 con l’introduzione della certificazione unica, avrei una proposta. Come si è fatto con i redditi da locazione, si potrebbe far operare le ritenute sui redditi di professionisti e autonomi, e versarne gli importi al fisco, direttamente dalle banche, istituendo un bonifico specifico obbligatorio (abolendo assegni e contanti). In questo modo le imprese e i sostituti di imposta non dovrebbero perdere sempre più tempo e denaro in certificazioni annuali uniche telematiche, acquisto programmi software e modelli di versamento e il fisco conoscerebbe le entrate in tempo reale. Questo accompagnerebbe anche i redditi autonomi verso l’eliminazione della dichiarazione dei redditi e lo Stato conoscerebbe in tempo reale la situazione del contribuente, potendosi concentrare solo sugli evasori. Troppo semplice per essere fatto in Italia?

Italia ancora al 92% rispetto al PIL pre-crisi 2008.

http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11767133/UK-growth-accelerates-as-economy-expands-by-0.7pc-in-second-quarter.html

Il PIL inglese cresce dello 0,7% nel secondo trimestre 2015, il decimo consecutivo di crescita, con una tendenza annua al 2.6%. Il Regno Unito si consolida come sesta potenza economica mondiale e ormai stabilmente sopra al valore pre-crisi del 2008. L’Italia? E’ ancora al 92% rispetto al 2008 pre-crisi: ormai unico Paese del G7 a non aver ancora recuperato il gap. I tagli fiscali servono, ma non bastano: occorre tagliare di pari passo anche la spesa pubblica. E farlo subito non in tre anni: altrimenti al primo cambio di condizioni favorevoli, come tassi bassi e costo basso del petrolio, la crescita sarà impossibile.